Progetto Tanzania: dalla solidarietà nasce l'uva per i bambini del Villaggio della Speranza

Comunicato stampa PROGETTO TANZANIA: DALLA SOLIDARIETÀ NASCE L’UVA PER I BAMBINI DEL VILLAGGIO DELLA SPERANZA DI DODOMA Dalla solidarietà un grappolo d’uva per i bambini del Villaggio della Speranza di Dodoma. E’ uno degli ultimi traguardi raggiunti dal Progetto Tanzania, promosso dalla Cooperativa Agricola di Legnaia, storica realtà fiorentina, in

Comunicato stampa

 

PROGETTO TANZANIA: DALLA SOLIDARIETÀ NASCE L’UVA

PER I BAMBINI DEL VILLAGGIO DELLA SPERANZA DI DODOMA

 

   

Dalla solidarietà un grappolo d’uva per i bambini del Villaggio della Speranza di Dodoma. E’ uno degli ultimi traguardi raggiunti dal
Progetto Tanzania, promosso dalla Cooperativa Agricola di Legnaia, storica realtà fiorentina, in collaborazione con le onlus Pangea di Scandicci e Amici dei
Missionari del Preziosissimo sangue
e con la Facoltà di Agraria dell’Università di Firenze, per sostenere la struttura missionaria e l’ospedale Saint Gaspar di
Itigi, realtà simbolo del martoriato paese africano.

“Ai primi di giugno – spiega David Bocciolini, presidente della Cooperativa Agricola di Legnaia – ci sarà la prima vendemmia
ufficiale. E’ un progetto sperimentale partito un paio di anni fa, con l’impianto di oltre 500 piante di vite per produrre uva da tavola, principalmente delle varietà
“Cardinal”, “Italia” e “Regina”, e i risultati sono stati ottimi. Il dubbio era legato anche alla reazione dei bambini a un frutto che non conoscevano, ma è
andato tutto bene. La stima, considerata la diversa situazione climatica rispetto all’Italia, è di poter fare almeno due raccolti l’anno, per aiutare a variare e arricchire la
dieta dei piccoli ospiti del Villaggio”.

Il recente viaggio in Tanzania, a cui hanno preso parte Bocciolini, Alberto Lanzi, agronomo della Cooperativa, e il professor Riccardo Bozzi, zootecnico
della Facoltà di Agraria dell’Università di Firenze, è servito per fare il punto sull’andamento del progetto e sull’allocazione dei 53 mila euro raccolti nel
2008 per il suo sviluppo.

“Nel Villaggio della Speranza – prosegue Bocciolini – sta andando bene anche la coltivazione di ortaggi e verdure. Dove prima c’era
terreno arido, ora ci sono cavoli, bietole e m’cicia, una verdura da cuocere, e a breve ci saranno anche le nuove piante di peperoni, melanzane e pomodori. All’ospedale di Itigi
è stato rimesso in produzione l’agrumeto, dopo la potatura e gli interventi fitoiatrici, e anche i 24 alberi di olivo che abbiamo piantato hanno reagito bene all’acclimatamento e
nel 2011 dovrebbe esserci il primo raccolto. Abbiamo perso solo due piante per gli attacchi delle termiti, ma sono state già sostituite. Sono piccoli passi per migliorare la qualità
dell’alimentazione e favorire l’autosufficienza agro-alimentare delle due strutture, grazie anche al lavoro di Daniele Di Martino, agronomo che sta seguendo l’iniziativa sul campo,
con l’aiuto di Mariano Galla, un tesista della Facoltà di Agraria”.

IL PROGETTO

Con il Progetto Tanzania, la Cooperativa Agricola di Legnaia si è impegnata a destinare l’uno per mille del suo fatturato al Villaggio della
Speranza di Dodoma e all’ospedale di Itigi, cifra che potrà essere incrementata da quei soci e ‘Amici di Legnaia’ che vorranno mettere a disposizione dell’iniziativa
una parte dei punti fedeltà e degli sconti ottenuti facendo acquisti nei negozi della Cooperativa. L’iniziativa, promossa dalla Cooperativa, in collaborazione con le onlus Pangea di
Scandicci e Amici dei Missionari del Preziosissimo sangue e con la Facoltà di Agraria dell’Università di Firenze, mira a sostenere l’attività che i padri della
Congregazione del Preziosissimo Sangue di Cristo e le suore Adoratrici del Sangue di Cristo svolgono ormai da anni nel paese africano. Dal loro impegno, infatti sono nati il ‘Villaggio della
Speranza’ di Dodoma, impegnato nella prevenzione, cura e sostegno sociale per i bambini orfani affetti da Aids, piaga che in Tanzania affligge più di 5 milioni di persone, e
l’ospedale San Gaspare di Itigi, uno dei più moderni reparti di pediatria del paese, sorto in una zona estremamente povera.

Firenze, 16 aprile 2009

 L’Ufficio
Stampa

349/2133482

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