Le istituzioni politico-finanziarie internazionali, dal G20 al Financial Stability Forum, hanno unanimemente richiesto di modificare la struttura dei bonus che le banche e le altre organizzazioni operanti sui mercati finanziari elargiscono per ricompensare i propri dipendenti in modo che i bonus stessi non si rivelino, come in passato, dei veri incentivi a comportamenti troppo inclini al rischio, i quali sono da molti additati come vera origine della crisi senza precedenti che stiamo affrontando.
In Italia, sotto l’impulso del governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, ci sono ora nuove disposizioni sugli stipendi dei manager e il consiglio di amministrazione di Unicredit ha subito manifestato l’intenzione di adeguarsi proponendo al vaglio degli azionisti un riconoscimento retributivo legato ai risultati di più anni.
efinancialCareers.it, sito globale per la ricerca di personale nel settore economico finanziario, ha interpellato alcuni esperti del settore per individuare il sentiment del mercato.
“Se l’assemblea degli azionisti validerà la proposta del CdA, tale struttura di riconoscimento dei bonus porterà a legare l’incentivo economico al raggiungimento di precisi risultati personali ed aziendali in maniera molto più stringente di quanto avvenisse in passato. Inoltre, l’idea di distribuire il variabile su più anni dovrebbe garantire la costanza delle performances”, spiega Federica Frasca, manager della divisione Banking & Insurance di Antal Intenational Italy.
Infatti, il meccanismo che il consiglio dia amministrazione vorrebbe introdurre prevede di pagare solo una parte del bonus nell’anno e il resto al conseguimento e mantenimento dei risultati negli anni successivi, se i risultati non vengono più centrati i manager rischiano di perdere la loro parte di bonus.
Per una evoluzione del sistema però bisognerà considerare con cura “il processo di globalizzazione che ha riguardato i flussi sia di denaro e sia di persone. Candidati e professionisti che sono disponibili a essere flessibili circa la loro sede di lavoro hanno maggiori opportunità. Individui di talento che vivono a Mumbai, Doha, Dubai o Shangai hanno maggiori possibilità di accedere ai mercati globali”, commenta Barbara Valbuzzi, CFA – Presidente Italian CFA Society.
Anche se è ancora un po’ presto per valutare tutti i vari effetti di questa nuova struttura, sembrerebbe che “in termini di conseguenze sul recruitment nel settore, questa decisione potrebbe portare ad una maggiore fidelizzazione delle risorse”, conclude Frasca.
eFinancialCareers
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