L’Asi – acronimo con il quale si indica l’Agenzia Spaziale Italiana – è una realtà che ha visto la luce nel 1988. Da più di 30 anni, questo ente pubblico rappresenta un fattore di fondamentale importanza sulla scena mondiale per ciò che riguarda le tecnologie satellitari e, più in generale, la scienza spaziale. L’ente è vigilato dal Miur, il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con la collaborazione di altri dicasteri. Lo sviluppo di mezzi da usare per l’esplorazione del cosmo è una delle attività principali dell’agenzia, che riveste un ruolo decisivo non solo in ambito europeo ma anche a livello mondiale. Il nostro è il terzo Paese dell’Agenzia Spaziale Europea in ordine di contributo.
In più, l’Asi ha instaurato una collaborazione prolungata e più che proficua con la Nasa, e anche per questo motivo è coinvolta in un gran numero di missioni scientifiche. Tra queste, vale la pena di menzionare la Stazione Spaziale Internazionale, che è stata costruita anche con il contributo italiano ed è attiva grazie all’Asi. Non è un caso che gli astronauti nostrani – Paolo Nespoli, su tutti – siano di casa. Ma quali sono i compiti svolti grazie all’osservazione della Terra dallo spazio? Lo studio dell’universo è solo una delle mansioni previste: spesso, infatti, si va nello spazio per indagare le sorti del nostro pianeta, per esempio nell’ottica di prevedere eventuali disastri ambientali allo scopo di prevenirli. Non solo: grazie all’opera dell’Asi è possibile verificare e quantificare le conseguenze del cambiamento climatico e garantire nelle aree di crisi interventi tempestivi.
Il sistema Cosmo Sky-Med è la dimostrazione più lampante di come l’Italia sia all’avanguardia in questo ambito, nel contesto dei vari programmi previsti dall’Asi. Nel corso degli ultimi anni l’agenzia ha consentito alla nostra comunità scientifica di ottenere successi senza eguali in ambito cosmologico e nel settore dell’astrofisica. Il contributo italiano è stato molto prezioso, per esempio, quando si è trattato di provare a ricostruire i primi momenti della vita del nostro universo, una scoperta che ha consentito di compiere importanti passi in avanti per l’indagine delle sorgenti di raggi gamma e del fenomeno dei gamma ray bursts.
Chiaramente, l’Agenzia Spaziale Italiana è coinvolta anche nell’esplorazione degli altri pianeti, tramite la progettazione e la realizzazione di strumenti scientifici che, grazie alle sonde dell’Esa e a quelle della Nasa, hanno potuto viaggiare fino a Saturno, fino a Giove e fino a Marte per scoprire alcuni dei loro segreti. Una fetta di sapere italiano ci sarà anche in tutte le missioni più importanti che sono state previste per il futuro più immediato, fino ai limiti del sistema solare. La ricerca nel settore della propulsione spaziale, inoltre, è un’altra delle tradizioni consolidate del nostro Paese, che non a caso è a capo di Vega, il programma europeo dedicato a un piccolo lanciatore che potrebbe allargare i confini del nostro sapere.
L’Asi nasce con l’intento di programmare e mettere in atto la politica aerospaziale del nostro Paese: per questo motivo l’agenzia, che ha sede a Roma, sfrutta i fondi provenienti dal governo allo scopo di finanziare i propri progetti. Oltre alla sede nella Capitale, l’Agenzia Spaziale Italiana ha due centri operativi, uno solo dei quali – però – si trova in Italia: si tratta del centro di geodesia spaziale intitolato a Giuseppe Colombo, che è situato a Matera, in Basilicata. L’altro, invece, è ubicato in Kenya, nella città di Malindi, ed è il centro spaziale intitolato allo studioso mestrino Luigi Broglio, che è di proprietà della Sapienza di Roma e che si occupa di tracciare molti dei satelliti dell’Esa e della Nasa.
Non si deve pensare che l’attività dell’Asi sia solo concentrata sulla ricerca, comunque: al giorno d’oggi lo spazio costituisce anche una preziosa opportunità economica che merita di essere sfruttata, visto il fiorire del mercato della navigazione satellitare. I campi di applicazione possibili in realtà sono tanti, non ultimo quello delle telecomunicazioni, e sono destinati ad aumentare sempre di più. La realizzazione dei satelliti e la loro messa in orbita sono punti focali dell’attività dell’Asi, il che vuol dire che il nostro Paese può approfittare di opportunità sempre nuove.
L’industria made in Italy mette in evidenza tutta la propria importanza anche nella produzione di componenti delle navicelle spaziali, dei satelliti e degli aerei. Grazie alle tecnologie più all’avanguardia, come i sistemi di marcatura industriale, è in grado di progettare e realizzare dei veri e propri capolavori della tecnologia.