Quando si acquista una casa, bisogna tener conto di una serie di imposte.
Come ad esempio l’IMU, una tassa che il proprietario di un immobile sarà tenuto a versare annualmente.
La prima casa IMU sarebbe l’immobile ove si risiede e si dimora in maniera abituale. Di conseguenza, si può definire anche come abitazione principale, ovvero la casa in cui il proprietario e il suo nucleo familiare stabiliscono la residenza ma anche la dimora abituale.
Ma in che modo si calcola?
Per prima cosa c’è da dire che nel momento in cui scopri la rendita catastale, hai anche modo di leggere il valore catastale, ovvero una base imponibile volta all’individuazione delle varie tassazioni.
Tuttavia, c’è da dire che non tutti devono pagare l’IMU. Il motivo risiede nel fatto che l’abitazione principale non sempre va a coincidere con la prima casa, in quanto è possibile acquistare un immobile con l’agevolazione ma stabilire la residenza altrove, ovvero su un’abitazione priva del beneficio sopracitato.
IMU prima casa come si calcola
Come vi abbiamo accennato poco fa, per il calcolo dell’IMU, risulta fondamentale possedere una serie di dati identificativi della casa.
Nello specifico, ci riferiamo alla rendita catastale dell’immobile, la quale dovrà essere sottoposta a una rivalutazione del 5%.
Il valore che si attribuisce a ciascun immobile catastale è detto anche valore fiscale. Questo perché appunto va a simboleggiare la base imponibile sulla quale si calcoleranno le tassazioni sull’immobile di riferimento.
Si tratta di un elemento super importante, anche per il calcolo di imposte di successione, donazione, tassazione in caso di compravendita e così via.
Il calcolo del valore catastale si effettua dunque partendo dalla rendita attribuita direttamente dall’Agenzia delle Entrate. Tale valore si dovrà moltiplicare per il coefficiente catastale e l’Aliquota, stabilita dal Comune.
Sul web è possibile trovare diverse piattaforme telematiche in cui potrete effettuare il calcolo IMU prima casa. Ricavarla è davvero molto semplice: in alternativa, potete tranquillamente presentarvi presso uno degli appositi sportelli fisici del Comune e richiedere la procedura, presentandovi muniti di alcuni documenti.
IMU quando si paga
Ma a questo punto ci si chiede: quali sono i casi specifici in cui un soggetto sarebbe tenuto a versare l’IMU?
Di solito, le situazioni principali sono due. Ad esempio, bisogna pagare l’IMU se si dichiara di risiedere presso un’unità immobiliare, ma allo stato dei fatti si abita gran parte dell’anno (si parla di 183 giorni) in un altro immobile, per esempio per motivi di lavoro o di studio.
Oppure, il presupposto impositivo per il pagamento dell’IMU si presenta nel caso in cui c’è un riferimento a precise categorie di immobili accatastati in classe A1, A8 e A9:
- A1 (tutte le abitazioni di tipo signorile)
- A8 (le abitazioni in ville)
- A9 (gli uffici e gli studi privati)
Insomma, qui l’IMU sarà sempre dovuta, anche stabilendo la residenza e la dimora.
IMU come si paga
Come molti di voi già sanno, il pagamento dell’IMU si effettua a mezzo F24, oppure bollettino postale o via PagoPA (salvo alcune eccezioni).
Le rate da versare sarebbero due:
Prima rata (acconto), che bisognerà versare entro il 16 giugno di ciascun anno ed è pari all’imposta prevista per il primo semestre, applicando l’aliquota e la detrazione dell’intero anno precedente (dodici mesi).
Seconda rata, ovvero il saldo dell’imposta dovuta per l’intero anno, che bisognerà versare entro il 16 dicembre di ciascun anno e si determina sulla base delle delibere comunali pubblicate online, sul sito ufficiale del MEF, entro il giorno 28 ottobre.
Ma c’è anche la possibilità di pagare l’IMU prima casa in un’unica soluzione, ovvero entro il 16 giugno di ciascun anno.