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16-04-2009
Atmosfere rinascimentali e arte contemporanea tornano a
incontrarsi alla palazzina Marfisa per ledizione 2009 di Gemine Muse, la manifestazione nazionale che mette in contatto giovani artisti e capolavori del passato. Due i
protagonisti ferraresi di questa sesta edizione: Antonella Guidi e Denis Riva, che presenteranno al pubblico le loro opere, sule tema Crisalidi sabato 18 aprile alle
17.30, nellambito delle iniziative del Cittàterritorio festival.
Lesposizione, curata Massimo Marchetti, e promossa dal Comune di Ferrara e dallassociazione Yoruba diffusione arte contemporanea, resterà aperta fino al
prossimo 30 giugno, dal martedì alla domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18.
LA SCHEDA a cura degli organizzatori
Gemine Muse 2009 Ferrara presenta Crisalidi
Palazzina Marfisa dEste, corso Giovecca 170
Larte come confronto, corpo a corpo, negoziato: lopposto di isolamento dorato. Questa la suggestione di Gemine Muse 2009, la manifestazione in programma dal 18 aprile al
30 giugno 2009 che, nellanno europeo della creatività e dellinnovazione, vede protagonisti 150 giovani artisti e 30 curatori in 22 città italiane con un
serie di mostre, performance e spettacoli. Giunta alla sesta edizione, Gemine Muse 2009 rientra nel Progetto ITALIA CREATIVA, a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri
Dipartimento della Gioventù, in collaborazione con lANCI Associazione Nazionale Comuni Italiani e il GAI – Associazione per il Circuito dei Giovani
Artisti Italiani.
La manifestazione, che ha lobiettivo di valorizzare il patrimonio artistico italiano e il dialogo culturale, porterà i giovani talenti anche fuori dai musei, a contatto
con le realtà cittadine, con percorsi e temi diversi, con iniziative che coinvolgeranno tutte le discipline artistiche (dalle arti visive, alla musica, al design, al teatro e
alla danza).
A Ferrara, gli artisti Antonella Guidi e Denis Riva saranno
alla Palazzina Marfisa dEste con due lavori sul tema Crisalidi. Il progetto è a cura di Massimo Marchetti. Gemine Muse – Ferrara è presentata da Comune di
Ferrara e Associazione Yoruba diffusione arte contemporanea.
Marfisa dEste, decisa a rimanere sola in città, anche se tutti i membri della dinastia si erano ritirati a Modena dopo la devoluzione allo Stato della Chiesa, si
rinchiuse nel suo palazzo, abbandonando la vita mondana che fino ad allora aveva condotto e lasciando di sé un ricordo leggendario. Questa dimora sontuosa che si trasforma in
rifugio può essere il simbolo di una crisi profonda, che se provoca la morte di unidentità, ne può far sorgere unaltra. Lesito paradossale del
desiderio di conservazione affine allidea di museo è di ritrovarsi in una sorta di acceleratore di processi di trasformazione.
Lingresso. Antonella Guidi visualizza ironicamente i fantasmi che si nascondono dietro una superficie ornamentale, attraverso la pratica eccentrica dei lavori domestici lenti
e ripetitivi appresi in famiglia. Al processo di alienazione dal mondo dà forma con una performance di cucito in cui realizza una gabbia dorata, spettacolare enfatizzazione
della propria solitudine.
Luscita. Denis Riva è un collezionista e assemblatore di cianfrusaglie, con cui costruisce mondi improbabili e sbilenchi quanto vitali. In ogni più piccolo
arnese si nasconde lembrione di unidentità, e così, dopo la fine del mondo provocata dal genere umano, i residui tecnologici della civiltà usciranno
timidamente allo scoperto, cercando di cogliere un senso nella logica del caos generata dalliperproduzione.
Antonella Guidi (1980), nata a Cento (FE), vive e lavora a San Carlo (FE). Fra il 2005 ed il 2008 ha preso parte a diverse esposizioni collettive in Emilia-Romagna.
Denis Riva (1979), artista che è nato e lavora a Cento (FE), ha preso parte a diverse esposizioni nazionali ed internazionali, fra le quali la Biennale dei Giovani Artisti
dellEuropa e del Mediterraneo, a Bari, nel 2007.
Questanno Gemine Muse avrà un madrina deccezione, Angela Vettese, critica darte e docente universitaria di storia dellarte, che ha curato
lintroduzione del catalogo 2009 e che sottolinea come sia profondamente importante che ai giovani artisti venga data la possibilità di intervenire in luoghi non
consacrati dalla nuova musa, di fronte a un pubblico non necessariamente consenziente, con lobiettivo di pensare ancora allarte contemporanea
come una punta di spillo sul corpo dellarte antica o su qualsiasi contesto culturale e sociale dato.