1207, a tanto ammonta il numero di incidenti mortali sul lavoro in Italia nel corso dell’anno 2007: questi i dati INAIL che registrano, comunque, un calo del 5,2% nei primi nove mesi del 2008.
La buona notizia è che il dato confortante della flessione è stato ancora confermato, probabilmente le politiche di prevenzione e sicurezza sul lavoro stanno producendo i loro frutti.
Dal 2001 al 2005, per esempio, si è passati da 1546 episodi a 1280, - 10% degli infortuni se si considera l’arco di tempo che va dal 2001 al 2007.
Altri interessanti dati e numeri si evincono dalla lettura non solo del Rapporto ma anche delle slide che il sito INAIL mette a disposizione di tutti.
In generale, per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro, il 90% di questi si è concentrato nell’Industria e nei Servizi, in questi settori sono quindi stati ben 825.981 gli infortuni sul lavoro, mentre la restante percentuale,in ordine decrescente, interessa l’Agricoltura (6,3%) e i dipendenti dello Stato (3,2%).
Sebbene il 60% degli infortuni si concentri nel Nord industrializzato, ì invece la regione Umbria a detenere il primato per indice di frequenza infortunistica.
Particolarmente indicativo anche il dato relativo agli infortuni sul lavoro per gli stranieri: aumentano rispetto allo scorso anno e in generale questa categoria di lavoratori ha un’incidenza infortunistica più elevata rispetto a quella degli italiani.
Anche il numero di “morti bianche”, tristemente ricordate quasi ogni giorno da giornali e telegiornali, subisce una flessione, - 10% rispetto al 2006, si raggiunge addirittura una flessione del – 22% mettendo a confronto il dati dal 2001 al 2007.
Diversamente dai dati registrati per gli infortuni sul lavoro, qui il settore dove si registra il numero più alto di casi mortali è l’Agricoltura, seguita dall’Industria e Servizi e, infine, dai dipendenti dello Stato ma i settori più rischiosi sono quelli dell’Industria pesante, delle Costruzioni e dei Trasporti.