Capita molto spesso di vedere vecchi macchinari industriali o macchine più recenti (in alcuni casi proprio nuove) che funzionano pur non avendo installati i ripari previsti o dopo aver messo in pratica vere e proprie manomissioni per forzarne il funzionamento anche senza l’intervento dei dispositivi di sicurezza.

A dire il vero, sulle macchine più datate (quelle costruite antecedentemente al 1996) è più facile che si verifichino queste situazioni, sia per via delle caratteristiche costruttive (una volta determinate funzioni di sicurezza non venivano prese in considerazione) sia perché a volte le macchine vecchie vengono adattate a fare lavori per cui non erano state concepite a loro tempo (capita ad esempio con piccole presse che vengono riadattate a fare le trance, pur non avendone le caratteristiche).

È quindi “naturale” che l’utilizzatore trovi una soluzione comoda (senza porsi il problema della sicurezza).

COSÌ NON SI PUÒ LAVORARE

Alzi la mano chi ha sentito almeno una volta questa frase uscire dalla bocca di un operatore di una qualsiasi macchina utensile, per i metalli, il legno o per le lavorazioni del tessile, solo per fare alcuni esempi.

Spesso l’esclamazione è successiva all’adeguamento della macchina, quindi al ripristino di tutti i dispositivi di sicurezza precedentemente bypassati (o, direttamente, mai installati).

La verità è che 9 volte su 10, se non si può più lavorare con una macchina in sicurezza, significa che la macchina non è adatta a svolgere quel lavoro (come indicato in precedenza).

È possibile che vengano concepiti sistemi di sicurezza così blindati da rendere l’impiego della macchina complicato se non impossibile, ma questi casi sono davvero limitati.

E quindi cosa facciamo? Smontiamo i ripari, modifichiamo l’impianto elettrico, cambiamo la logica di funzionamento per rendere la macchina più comoda da usare.

POSSIAMO FARLO?

Naturalmente no, l’utilizzo di macchinari privi dei dispositivi di protezione minimi, indispensabili per garantire la sicurezza dei lavoratori, è vietato dalla legge.

Il datore di lavoro ha l’obbligo di mettere a disposizione attrezzature e macchinari a norma ai propri lavoratori, i responsabili di reparto devono vigilare sul corretto utilizzo e impedire le manomissioni e i lavoratori devono utilizzare correttamente le macchine messe a loro disposizione.

Questo è quanto prevede la legge in materia di sicurezza sul lavoro, che in Italia è il D.Lgs. 81/08. Le integrazioni alla legge apportate dal D.Lgs. 146/2021 hanno ulteriormente incrementato le sanzioni a carico dell’azienda, aggiungendo sanzioni supplementari e prevedendo la chiusura dell’attività anche senza la “recidiva” (al primo rilevamento di infrazione gli organi di vigilanza possono procedere con la chiusura del reparto o dell’azienda). Per maggiori informazioni leggi anche questo articolo sulle macchine vecchie.

Qualsiasi manomissione è sanzionabile penalmente, occorre quindi che vi sia collaborazione da parte di tutti per garantire la sicurezza sul lavoro.

E poi, diciamocelo, non è forse meglio tornare a casa sani e salvi dopo aver lavorato in un ambiente sicuro?

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