COMUNICATO STAMPA
Le ONG a Zaia: attendiamo ancora un segnale positivo allinvito per lincontro di
domani
Roma, 16 aprile 2009. Domani sera il Comitato Italiano per la Sovranità alimentare (CISA) e la Coalizione italiana contro la povertà (GCAP Italia)
avrebbero voluto incontrare a Treviso il Ministro per le politiche agricole e forestali Luca Zaia. Un condizionale che lascia perplessa la società civile. Dopo le promesse che
lincontro con il Ministro ci sarebbe stato, infatti, nella tarda serata di ieri è pervenuta al Presidente del Comitato Italiano per la Sovranità alimentare, Sergio Marelli, una
lettera in cui lo stesso Ministro avrebbe disdetto lincontro giustificando la sua assenza per concomitanti impegni relativi ai lavori del G8 agricolo .
Lincontro voleva essere loccasione per consegnare al Ministro il Documento predisposto dal CISA e dalla GCAP Italia
e diretto ai Ministri del G8 – dice Sergio Marelli, Presidente del CISA e portavoce GCAP -. Non riusciamo a credere che il Ministro lo abbia disdetto. Sarebbe un segnale di chiusura al dialogo nei confronti di oltre 350 realtà tra ONG, sindacati,
movimenti di contadini e allevatori, e associazioni di categoria. Tante sono infatti le associazioni che hanno sottoscritto ad oggi il nostro Documento, che per altro sabato sarà
sottoposto allattenzione di tutte le autorità che parteciperanno alla ministeriale sullAgricoltura, trovandosi inserito nella cartella dei lavori dei Ministri.
Il motivo per cui davvero non riusciamo a credere che questo incontro non avverrà è che già il
Ministro Sacconi ha incontrato rappresentanze della società civile al G8 Lavoro, mentre il Ministro Prestigiacomo lo farà a Siracusa per la ministeriale sullAmbiente e il
Ministro Frattini lo ha previsto in occasione della ministeriale Sviluppo conclude Marelli.
Il Documento si colloca in un contesto caratterizzato dalla grave crisi alimentare aggravata dalla crisi energetica, finanziaria e climatica; contesto caratterizzato da un riconoscimento generale dellimportanza che
riveste oggi il settore agricolo e della necessità di ripensare la questione della governance globale dell’agricoltura e dell’alimentazione;
oltre che da una crescente consapevolezza che non può essere trovata nessuna risposta sostenibile alla crisi alimentare se non viene dato ascolto alle voci degli stessi produttori agricoli
del nord e dei Sud del mondo.